Biografia
Nasce il 13 aprile 1906 in Irlanda, a Foxrock, un piccolo centro
vicino a Dublino, dove trascorre un'infanzia tranquilla, non segnata da
eventi particolari.
All'età
di 14 anni frequenta la stessa scuola di Oscar Wilde, la Port Royal School.
Nonostante eccella in moltissime attività (soprattutto sportive, ma è
anche già interessato alla letteratura, infatti comincia a studiare Dante
con profondo interesse), Beckett coltiva già da ragazzo i segni di un
profondo malessere interiore di cui porterà i segni tutta la vita: cresce
nella più totale solitudine, isolandosi completamente da chi lo circonda;
lo stato di depressione in cui vive è tale da costringerlo a letto
giornate intere: spesso infatti non riesce ad alzarsi fino a pomeriggio
inoltrato, tanto è pesante da sopportare la realtà che lo circonda.
Nonostante
ciò, non sono poche le donne disposte a cascare ai suoi piedi; fra le
ammiratrici vanterà anche la figlia di James Joyce; però non accetta le
avances di nessuna, ancora fermo nell'idea di non legarsi a nessuno.
Arriverà addirittura a rompere con la sua prima ragazza perché non
disposto a soddisfarla fisicamente!... La prima svolta importante avviene
nel 1928, quando decide di spostarsi a Parigi in seguito all'assegnazione
di una borsa di studio da parte del Trinity College, dove studia francese
e italiano.
Il trasferimento ha subito effetti positivi: non passa molto tempo perché
il ragazzo definisca "casa" la città. Inoltre comincia a
interessarsi attivamente alla letteratura: frequenta i circoli letterari
parigini dove conosce James Joyce, che gli fa da maestro.
La scrittura gli scrolla di dosso un po' del malessere: solo pochi anni
dopo vince il primo premio letterario consistente in dieci sterline per un
poema intitolato "Whoroscope", che tratta della transitorietà
della vita. Comincia contemporaneamente uno studio su Proust, giungendo
alla conclusione che la routine, l'abitudine, "non è che il cancro
del tempo"; è ciò che gli serviva per dare un'ulteriore svolta alla
sua vita.
Lascia il Trinity College e comincia a viaggiare senza meta per l'Europa.
Attraversa l'Irlanda, la Francia, l'Inghilterra e la Germania, componendo
versi ma anche storie brevi. In questo periodo legge assiduamente, visita
gallerie d'arte, non di meno evita gli eccessi (beve continuamente,
frequenta prostitute). Infine decide di trasferirsi definitivamente a
Parigi, cosa che porta a compimento nel 1937.
In questi anni conosce Suzanne Dechevaux-Dumesnil, una donna di diversi
anni più vecchia che diventa la sua amante e solo svariati anni più
tardi la moglie.
Beckett si trova a Parigi durante lo scoppio della seconda guerra
mondiale; decide di prendere parte al conflitto facendo da traduttore per
la resistenza, ma presto è costretto ad allontanarsi per evitare il
pericolo che incombe sulla città e si trasferisce in campagna con Suzanne.
Qui lavora come agricoltore e per breve tempo in un ospedale, infine torna
a Parigi nel 45, finita la guerra, dove trova ad attenderlo consistenti
difficoltà economiche.
Nel periodo fra il 45 e il 50 compone varie opere, tra cui le novelle
Malloy, Malone muore, L'innominabile, Mercier et
Camier, due libri di
storie brevi e le prime opere teatrali, quelle per cui è universalmente
conosciuto.
E' proprio in questi anni infatti che scrive Waiting for Godot, il suo
capolavoro.
L'opera (che ottiene successo immediato dopo la messa in scena nel '53 al
Theatre de Babylone) narra l'attesa di Vladimir ed Estragon, due viandanti
che si trovano in un luogo indefinito (sappiamo soltanto che accanto a
loro c'è un salice piangente, simbolo di tutto e di niente....) ad
aspettare un certo Godot, che dovrebbe offrirgli un lavoro. Della vicenda
non sappiamo nient'altro: dove hanno conosciuto quest'uomo? Da dove
vengono i due personaggi e soprattutto da quanto aspettano? Del resto non
lo sanno neanche loro, che si trovano a rivivere le stesse situazioni, gli
stessi dialoghi, gesti, all'infinito, senza potere darsi risposte neppure
alle domande più ovvie.
Oltre a Vladimir ed Estragon ci sono soltanto altri tre personaggi: Pozzo,
un ricco borghese che si aggira senza meta per le sue terre col suo servo
Lucky, essere umano ridotto in condizioni bestiali, che sbava ed emette
versi atroci e parla solo una volta in un lungo, sconclusionato monologo;
infine un ragazzo mandato di tanto in tanto da Godot perché avvisi i due
protagonisti che quel giorno non potrà venire.
Innumerevoli sono stati i tentativi di interpretazione di quest'opera da
parte della critica, ma è inutile cercare di arrivare a qualcosa di
definitivo; possiamo solo intuire quanto di sé abbia messo l'autore,
continuamente attraversato dal profondo (e forse inspiegabile) disagio
interiore.
Forse anche lui dentro di sé aspettava
Godot, senza sapere chi o
cosa fosse...
Al '57 invece risale la prima rappresentazione di Endagme, "Finale di
partita", al Royal Court Theatre di Londra. Tutti i lavori di Beckett
sono estremamente innovativi, si separano completamente da quella che è
la forma tradizionale del dramma, sia per quello che riguarda lo stile,
sia per i temi: per quanto riguarda questi ultimi il punto di unione fra
le opere è la solitudine dell'uomo moderno che si trova ad affrontare la
perdita di dio in una condizione di rassegnazione, potenza e ignoranza
incolmabili, e senza avere assolutamente modo di comunicare con qualcuno.
Lo stile che usa è basato su frasi secche, scarne, adatte soprattutto al
dialogo (le descrizioni di personaggi o ambienti sono ridotte
all'essenziale) condite spesso da citazioni e da uno spiccato senso
dell'umorismo.
Samuel Beckett è stato il primo "scrittore dell'assurdo" ad
ottenere fama internazionale, arrivando anche a vincere nel '69 il premio
Nobel per la letteratura grazie a "Waiting for Godot".
In seguito ha continuato a scrivere, fino alla sua morte avvenuta il 22
dicembre dell'89, ma anche la scrittura negli ultimi anni è diventata un
peso da portare con immensa difficoltà.
(Maria
Viteritti, da www.cronologia.it)
Link
Journal of Beckett Studies
english.fsu.edu/jobs/default.cfm
Time and Space in Happy Days and
Waiting for Godot
home.sprintmail.com/~lifeform/happy_godot.html
Wham,
bam! Thank you, Sam
geocities.com/kamikaze_contralto/Godot/text_files/Godot_intro.htm
Beckett (The Nobel Prize Internet
Archive)
nobelprizes.com/nobel/literature/1969a.html
The Samuel Beckett On-Line
Resources and Links Page
samuel-beckett.net/
The Samuel Backett Endpage
beckett.english.ucsb.edu/
emmedici.com/journeys/eire/cultura/letteratura/beckett.htm
bdp.it/~ctps0002/irlandesi/Becket.htm
magazine-litteraire.com/archives/ar_372.htm
clarence.com/contents/cultura-spettacolo/societamenti/autorial/beckett/
Sapere.it
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