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Chaturaji

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Chaturaji
Introduzione
Molti studiosi riferiscono di alcune varianti del Chaturanga per quattro giocatori; in queste versioni del gioco ciascun giocatore è alleato con colui che gli siede di fronte. I colori dei pezzi sono quelli tradizionali dei giochi indiani (Nero, Rosso, Verde, Giallo) e che ritroviamo, ad esempio, anche nel Pachisi. La composizione dei pezzi di ciascun giocatore, la loro disposizione iniziale e le regole del gioco possono variare in modo anche molto significativo a seconda della ricostruzione presa in esame. Una delle versioni del Chaturanga per quattro giocatori è quella descritta da Hiram Cox alla fine del XVIII secolo e nota come Chaturaji. Secondo Cox questo gioco sarebbe stato il predecessore del Chaturanga; la teoria viene poi sviluppata da Duncan Forbes alla fine del XIX secolo e riceve il sostegno anche di Stewart Culin.
La teoria di Cox e Forbes, molto in voga nell’800, viene però confutata nel 1913 dallo studioso inglese Harold James Ruthven Murray (A History of Chess), secondo il quale il Chaturaji non è altro che una delle numerose varianti derivate tempo per tempo dal Chaturanga per due giocatori. Secondo Cox e Forbes nel Chaturaji, (anche Chaturanga per 4 Giocatori) ciascun giocatore avrebbe avuto a disposizione 8 pezzi: un re, un elefante, un cavallo, un carro da guerra (torre), e quattro soldati.
Chaturaji
Figura 1
Come si gioca
Sulle regole esistono numerose incertezze. Di seguito proponiamo le teorie più accreditate.
Il gioco è composto da un tavoliere quadrato di 64 caselle (8 per lato), e da 32 pezzi (8 a testa).
Si gioca nelle caselle e non negli incroci. Si gioca in quattro. I giocatori giocano a turno. Ogni giocatore ha una sola mossa per ciascun turno. Il Murray riporta una versione del Chaturaji con il carro da guerra (torre) sostituito dalla nave (o barca, o vascello); la disposizione iniziale, del tutto identica a quella descritta da Cox e Forbes è quella riprodotta in figura 1.
Secondo Robert Charles Bell (Board and Table Games from Many Civilizations, 1960) il movimento dei pezzi è il seguente:
Il re muove di una casella per volta in qualsiasi direzione (come il re degli Scacchi moderni, vd. figura 2);
L’elefante muove ortogonalmente di un qualsiasi numero di caselle (come la torre degli Scacchi moderni, vd. figura 3);
Il cavallo muove ad “L”, come il cavallo negli Scacchi moderni (vd. figura 4);
La nave muove esattamente di due caselle solo diagonalmente, in qualsiasi direzione, saltando i pezzi intermedi (vd. figura 5);
Il soldato muove come il pedone negli Scacchi moderni, ma senza la possibilità di muovere di due caselle nella mossa iniziale; il soldato cattura di una casella diagonalmente (come il pedone negli Scacchi moderni, v. figura 6).
Il movimento dei pezzi viene determinato dall’esito del lancio di un dado: se si ottiene un 2 si deve muovere la nave; se si ottiene un 3 si deve muovere il cavallo; se si ottiene un 4 si deve muovere l’elefante; se si ottiene un 5 si deve muovere il re o un soldato.
I soldati che raggiungono le caselle inizialmente occupate da un cavallo o da un elefante avversario vengono promossi a cavallo o ad elefante, a patto che quel pezzo sia già stato catturato.
Il Bell riporta regole piuttosto complesse che prevedono anche la cattura, o meglio, la temporanea prigionia dei re avversari, e persino lo scambio dei prigionieri in occasione di una successiva cattura di un re alleato. Il gioco prevede anche il pagamento di poste differenziate a seconda degli obiettivi man mano raggiunti, ed è pertanto da considerare come una sorta di gioco d’azzardo.
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Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Le regole del gioco in pdf
Ultimo aggiornamento: 27/04/2024
© Marino Carpignano 2002-2024
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