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Chaturanga

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Chaturanga
Ashtapada
Introduzione
Il Chaturanga (detto anche Caturanga o Shaturanga) è un antico gioco indiano che si presume essere il più accreditato precursore del gioco degli Scacchi, dello Shogi, del Makruk e in qualche modo collegato anche allo XiangQi (scacchi cinesi) e allo Janggi (scacchi coreani). Il termine sanscrito significa letteralmente "esercito composto da quattro elementi", in riferimento alle quattro tipologie dei pezzi (fanteria, cavalleria, carri da guerra ed elefanti). Sembra che dal IV secolo a.C. al IV d.C l'esercito indiano ("chaturangabala") sia basato proprio su questi quattro corpi d'armata. Il Chaturanga viene giocato sin dal III secolo d.C. e può essere definito come il diretto antenato del Chatrang, e dello Shatranj che viene poi importato in Europa nel medioevo dando origine agli Scacchi moderni. Secondo alcuni studiosi il gioco deriverebbe invece da un più antico gioco cinese, il Liubo.
Il Chaturanga viene praticato sul tavoliere dell'Ashtapada; sedici caselle sono contrassegnate da simboli che probabilmente non hanno alcun ruolo nel gioco.
I simboli derivano infatti da giochi di percorso più antichi, quali, ad esempio, l’Ashta Changa. Nel Chaturanga viene utilizzato un dado per stabilire il pezzo da muovere.
Molti studiosi riferiscono di alcune varianti del Chaturanga per quattro giocatori; in queste versioni del gioco ciascun giocatore è alleato con colui che gli siede di fronte. I colori dei pezzi sono quelli tradizionali dei giochi indiani (Nero, Rosso, Verde, Giallo) e che ritroviamo, ad esempio, anche nel Pachisi. La composizione dei pezzi di ciascun giocatore, la loro disposizione iniziale e le regole del gioco possono variare in modo anche molto significativo a seconda della ricostruzione presa in esame. Una delle versioni del Chaturanga per quattro giocatori è quella descritta da Hiram Cox alla fine del XVIII secolo e nota come Chaturaji.
Attorno al V secolo il Chaturanga inizia le sue migrazioni, dando origine ai vari giochi scacchistici che oggi conosciamo. Secondo il Chatrang Namak, un testo pahlavi scritto probabilmente nel VII secolo, il Chaturanga sarebbe giunto in Persia, dando origine al Chatrang (o Chatranga) al tempo di Cosroe il Grande (531-579); in questo gioco l'uso del dado viene soppresso, gli schieramenti avversari sono due ed alcuni pezzi cambiano capacità di movimento.
Chaturanga
Figura 1
Come si gioca
Sulle regole esistono numerose incertezze. Di seguito proponiamo le teorie più accreditate.
Il gioco è composto da un tavoliere quadrato di 64 caselle (8 per lato), e da 32 pezzi (16 a testa).
Si gioca nelle caselle e non negli incroci. Si gioca in due. I giocatori giocano a turno. Ogni giocatore ha una sola mossa per ciascun turno. La posizione iniziale è quella riprodotta in figura 1.
Secondo Harold James Ruthven Murray (A History of Chess, 1913) e Harry Golombek (Chess: A History, 1976) l’obiettivo del gioco è dare scacco matto, oppure catturare tutti i pezzi avversari con esclusione del re (lasciando cioè il re scoperto, “bared king”, in inglese). In caso di stallo è il giocatore messo in tale situazione a vincere.
Secondo Henry A. Davidson (A Short History of Chess, 1949) i concetti di scacco e di scacco matto vengono introdotti solo successivamente dai persiani e sarebbero pertanto sconosciuti agli indiani. Davidson ritiene che l’obiettivo del gioco sia catturare il re avversario o lasciare l’avversario con il solo re; non cita alcuna regola relativamente allo stallo.
Secondo John Gollon (Chess Variations: Ancient, Regional and Modern, 1968) non esisterebbe nel Chaturanga la regola della vittoria per re scoperto e la disposizione iniziale dei pezzi sarebbe uguale a quella del successivo Chatrang (re nero in e8 e regina nera in d8). Inoltre anche le regole di promozione sarebbero differenti: il pedone può infatti promuovere solo nelle case dell’ultima traversa precedentemente occupate da pezzi già catturati. Ciò significa che il pedone non può promuovere nelle case e8 ed e1 (occupate dal re, che non può essere catturato). Infine il pedone viene promosso esclusivamente assumendo il rango del pezzo che inizialmente occupava la casa di promozione. Ad esempio, se il pedone bianco raggiunge la casa b8, viene promosso a cavallo (a patto che il cavallo nero sia già stato catturato); non è consentito al pedone raggiungere la traversa opposta se non è possibile la sua promozione.
Gollon è d’accordo con Murray sulla vittoria per stallo subìto.
Le teorie di Murray e Golombek sono oggi considerate dagli studiosi come le più circostanziate ed attendibili.
Chaturanga
Chaturanga
Chaturanga
Chaturanga
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Chaturanga
Chaturanga
Chaturanga
Chaturanga
Figura 6
Figura 7
Figura 8
Figura 9
I pezzi del gioco sono i seguenti:
- Raja, Rajah (re, figura 2). Il re muove di una casella per volta in qualsiasi direzione (come il re degli Scacchi moderni). Secondo Gollon il re può effettuare una sola volta durante la partita una mossa a “L”, come il cavallo, ma perde questo privilegio se è sotto scacco;
- Mantri, Senapati (consigliere o generale, figura 3). Il consigliere muove di una casella per volta solo diagonalmente;
- Ratha, Śakata (carro da guerra, figura 4). Il carro da guerra muove ortogonalmente di un qualsiasi numero di caselle (come la torre degli Scacchi moderni);
- Ashva, Ashwa, Asva (cavallo, figura 5). Il cavallo muove ad “L”, come il cavallo negli Scacchi moderni;
- Gaja, Hastin (elefante). Per quanto riguarda il movimento dell’elefante vi sono almeno tre teorie diverse: a) Secondo H.J.R Murray e Harry Golombek muove esattamente di due caselle solo diagonalmente, in qualsiasi direzione, saltando i pezzi intermedi (come l’elefante nello Shatranj, vd. figura 6); b) Secondo Henry A. Davidson muove di una casella in avanti solo ortogonalmente, oppure di una casella in diagonale, in ogni direzione, anche all’indietro (come l’elefante nel Sittuyin o come il generale argento nello Shogi, vd. figura 7); c) Muove esattamente di due caselle solo ortogonalmente, saltando i pezzi intermedi (come il pezzo dabbabah in alcune varianti scacchistiche, vd. figura 8).
- Padàti, Bhata, Pedati, Sainik (fante, soldato, figura 9); Il soldato muove come il pedone negli Scacchi moderni, ma senza la possibilità di muovere di due caselle nella mossa iniziale.
Le regole del gioco in pdf
Ultimo aggiornamento: 16/04/2024
© Marino Carpignano 2002-2024
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